domenica 5 aprile 2009

Un ponte culturale fra l'arte e la scienza: la figura di Luca Pacioli


Per inquadrare storicamente la figura di Luca Pacioli può essere utile in via preliminare distinguere due tradizioni culturali, per molti versi differenti sia nella concezione stessa delle scienze matematiche, sia nel loro uso applicativo: la prima è costituita dal sapere dei dotti, espresso nella lingua latina e coltivato o nelle Università o nelle corti e nei circoli umanistici del Rinascimento; la seconda è rappresentata dalla cultura pratica del cosiddetto strato culturale intermedio tra i dotti e gli analfabeti, costituito da artigiani, mercanti, pittori, architetti, maestri d’abaco, algebristi, ingegneri, idraulici, cartografi, meccanici, maestri d’artiglieria, insomma, in una parola dai tecnici, che adoperarono la lingua volgare e produssero, usando la scrittura mercantesca, una copiosa trattatistica di matematica pratica.

Tra le due tradizioni culturali, malgrado ci fosse nel Quattrocento qualche interscambio di alto livello, rimaneva comunque un fossato linguistico difficile da colmare. Anche un tecnico geniale come Leonardo, alla fine del secolo, lamentava questa disparità culturale fra le due tradizioni definendo se stesso come “omo sanza lettere”. Le “lettere” alle quali alludeva il vinciano erano appunto quelle latine e greche, che fino a tarda età gli restavano precluse senza l’aiuto di un traduttore intermediario. I cosiddetti “pratici vulgari”, del resto, tranne qualche rara eccezione, erano quasi sempre esclusi dall’accesso ai classici della scienza antica e arabo-latina, pure disponibili, ancora prima della febbrile attività umanistica, nelle traduzioni dall’arabo realizzate nel corso del XII secolo. L’opera di Pacioli fu in gran parte dedicata a colmare questo fossato linguistico e culturale e a fornire alle scienze matematiche una dignità scientifica e una centralità nell’ambito dello scibile umano che mai prima avevano conosciuto.

Per approfondire l'argomento mi permetto di consigliarvi : Argante Ciocci, Luca Pacioli tra Piero della Francesca e Leonardo, Aboca Museum Edizioni, 2009 facilmente reperibile nelle librerie Mondadori e in www.abocamuseum.it/editoria_new/edizioni/scientifiche/pacioli.aspx

2 commenti:

  1. Egregio Prof. Ciocci,

    Lei non mi conosce, ma qualche tempo fa, ho letto il suo libro "Luca Pacioli e la matematizzazione del sapere nel Rinascimento". Il mio nome è Fábio Bertato e io abito in Brasile. Sono molto soddisfatto in dire che nelle conclusioni finali della mia tesi de dottorato sono d'accordo con i suoi argomenti. I miei interessi scientifici anche sono connessi con il Rinascimento e la Rivoluzione Scientifica del XVII secolo.
    In questo semestre la mia tesi sarà pubblicata come libro. Essa consiste in una traduzione anotata e commentata della "Divina Proportione" e è scaricabile a http://www.scribd.com/macucorum .
    Vorrei mantenere il contato con Lei.

    Cordiali saluti.

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  2. Caro Fabio,
    mi fa piacere che i tuoi studi su Pacioli siano arivati a conclusioni
    simii alle mie. Quest'anno a Sansepolcro si è tenuto un Convegno su
    Pacioli in occasione dei 500 anni della "Divina Proportione". E'
    importante, quindi, che abbiano deciso di pubblicare la tua tesi
    proprio quest'anno pacioliano. Complimenti e auguri.
    Per contattarmi il mio indirizzo e-mail è arganteciocci@tiscali.it
    A presto
    Argante

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